Ableton annuncia Live 11

ableton live 11

 

Il nuovo aggiornamento aggiunge una funzione di comping, supporto MPE, nuovi dispositivi e altro ancora.

Sono passati 3 anni dal primo annuncio della nuova versione della DAW. Ora, finalmente, Ableton ha presentato Live 11 e come c’era da aspettarsi è un mix di nuove funzionalità, dispositivi e perfezionamenti. Progettato per tutte le fasi creative dell’artista, dalla performance dal vivo alle sperimentazioni in studio.

Iniziamo dalla funzione di Comping: Live ora può registrare più passaggi di una singola performance audio o midi e organizzarla in singole riprese. Puoi successivamente scegliere i migliori elementi delle riprese e unirli in un’unica clip per ottenere il risultato “perfetto”. In aggiunta, c’è anche la modifica delle tracce collegate, che ti consente di collegare due o più tracce e modificare il loro contenuto contemporaneamente.

Un’altra novità è il supporto per il MIDI Polyphonic Expression (MPE) che consente di regolare pitch, slide e inviluppi di pressione nota per nota. Wavetable, Sampler e Arpeggiator sono stati tutti aggiornati per supportare MPE.

Parlando di dispositivi, ci sono diverse aggiunte interessanti in Live 11. Hybrid Reverb offre opzioni sia di convolution che algorithmic, mentre Spectral Resonator rompe lo spettro di un segnale audio in ingresso in parziali, quindi allunga, sposta e sfoca il risultato di una frequenza o di una nota. Spectral Time invece, con un procedimento simile, usa i parziali per creare un delay basato sulla frequenza.

Molto interessanti anche gli altri dispositivi:
Il glitch PitchLoop89, creato con l’aiuto di Robert Henke, è un tool flessibile che aggiunge carattere al suono.
La collezione Inspired by Nature: sei strumenti ed effetti che usano la natura e la fisica come ispirazione, realizzati in collaborazione con Dillon Bastan

Live 11 potenzia le sue capacità anche per il suo utilizzo dal vivo aggiungendo diverse funzioni. In particolare, Live Tempo Following: la DAW ora può ”ascoltare” l’audio in arrivo da altri artisti e regolare il suo tempo di conseguenza, facendolo sentire più come un membro della band e meno come un rigido “clock” che tutti devono seguire.

Le Macro Snapshots, ti consentono di memorizzare le impostazioni delle Macro per un successivo e rapido richiamo.
Audio Effect Rack ora può contenere da una a 16 Macro e la nuova funzione “Randomize” permette di variarne i parametri in maniera casuale.

Altre due novità interessanti sono:
“Note Chance” ti consente di impostare la probabilità con la quale una nota, o un colpo di batteria, suoni e anche di lasciare che Live generi variazioni di pattern che cambiano nel tempo.
“Velocity Chance” invece ti consente di definire intervalli per la probabilità della velocity, sentirai quindi sottili cambiamenti dinamici nei tuoi pattern.

Ci sono anche nuove collezioni di suoni in Live 11: “Voice Box” offre campioni vocali, strumenti ed effetti Rack, mentre “Mood Reel” e “Drone Lab” sono a disposizione per fornire texture. C’è anche un nuovo pianoforte verticale con registrazione ravvicinata e quartetti di ottoni e archi, tutti creati in collaborazione con Spitfire Audio.

Diversi altri dispositivi di Live già esistenti sono stati migliorati e la libreria principale è stata aggiornata ed ampliata. Sono stati apportati miglioramenti anche nelle aree di modifica delle clip e misurazione della CPU. Ora puoi vedere le scale nell’editor MIDI di Live in modo da poter vedere quali note “si adattano” a una determinata tonalità.

Verrà rilasciato all’inizio del 2021, Live Suite ($ 749 / € 599) che comprende tutte le nuove funzionalità. Live Standard ($ 449 / € 349) e Intro ($ 99 / € 79) ne includono meno.
Gli utenti Live esistenti devono controllare i propri account per i prezzi di aggiornamento.

Scopri di più sul sito web di Ableton, dove tutte le versioni di Live 10 sono attualmente disponibili con uno sconto del 20%. I clienti che acquistano Live 10 durante questo periodo riceveranno anche una copia gratuita di Live 11 quando verrà rilasciato.

Shay De Castro ‘September in Boise’

shay de castro september in boise

La talentosa Shay De Castro rilascia un EP di 2 tracce per Le Club, etichetta italiana del Dj & producer Veerus.

Shay De Castro fa il suo ritorno nel radar delle uscite discografiche con un nuovo EP di 2 tracce dal titolo ‘September in Boise’. Quest ultimo viaggio sonoro offerto dalla talentosa Shay, segue direttamente i suoi altri due EP, ‘RAVEnous’ (5 tracce pubblicato su Eclipse ad inizio marzo) e ‘Assembly’ (3 tracce pubblicato su Codex a metà giugno).
‘September in Boise’ è ora disponibile su Le Club, etichetta di proprietà dell’ottimo produttore italiano Veerus.

september in boise shay de castroL’EP prende il via immediatamente con la traccia omonima. Il taglio club-ready, presenta paesaggi sonori introspettivi insieme a un ritmo ipnotico e propulsivo. I sintetizzatori taglienti e il rolling bass completano il resto di questa produzione di quasi sei minuti e mezzo dal gusto epico e inebriante.

Dal tono più acuto la seconda traccia dell’EP, ‘Orwellian Future’.
Shay trasporta senza sforzo la stessa energia nella seconda traccia dell’EP, spostandosi su suoni neo-trance. La melodia percussiva possiede un ritmo trainante che è pieno di emozioni crude e un’intensità palpabile.

Entrambi i brani esaltano la techno caratteristica carica di sfumature trance della produttrice.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Shay

Ciao Shay, felici di fare due chiacchiere con te. Come vanno le cose? Stati Uniti, Messico, dove vivi al momento?

Ciao! Grazie, il piacere è mio! Vivo a metà tra Stati Uniti e Messico, ma ho intenzione di restare in Messico per un bel po’. Sta andando tutto abbastanza bene, considerando il periodo!

Mi ricordo che volevi trasferirti in Europa? Ancora di questa idea? Dove esattamente?

Vediamo cosa succede con la situazione del Coronavirus. In questo momento in Messico è stato tutto molto tranquillo, il che ha reso relativamente facile affrontare la situazione. Come cittadina statunitense / messicana non posso nemmeno entrare nell’Unione europea in questo momento.

Com’è la situazione lì? I club stanno lavorando?

La situazione per fortuna non è affatto male. Molti club ora sono aperti e potresti pensare che si sia “tornati alla normalità”, tranne per le mascherine necessarie per entrare nei ristoranti e nei negozi di alimentari.

Come descriveresti il ​​tuo viaggio musicale fino ad ora? E il tuo 2020?

È stato interessante e pieno di sorprese – immagino che si possa usare per entrambe le risposte ahah.
Il 2020 è stato piuttosto difficile per me, come lo è stato per tutti, ma sto cercando di pensare positivo.

Se potessi cambiare solo una cosa nel settore, quale sarebbe e perché?

Direi che c’è ancora molta misoginia in questo settore. Forse è un po’ controverso, ma esistono ancora molte molestie, e molte persone ritengono che sia ingiusto che ci siano donne di successo nel settore perché hanno in mente che il tutto derivi solo dal loro aspetto. Non conosco una donna in questo settore che non abbia lavorato sodo per arrivare dove si trova, oltre ad affrontare le suddette molestie. Vorrei che le donne fossero veramente riconosciute come giocatrici alla pari nel gioco. Rebekah ha fatto un ottimo lavoro nel riportarlo alla luce con il suo movimento #forthemusic. Ho un sacco di rispetto per lei.

La tua creatività e ispirazione sono state influenzate da questo strano momento?

Ad essere onesti, sì. È difficile sentirsi ispirati a volte, soprattutto se non sai se e quando potrai proporre la tua musica davanti alle persone.
Non che la mia ispirazione e creatività dipendano solo da questo, ma gioca un ruolo importante.

Come descriveresti il ​​tuo suono?

Direi pieno di carica, versatile, qualcosa che può suscitare un momento di riflessione mentre si guida così come infiammare un club.

Pensi che torneremo alla normalità o ci sarà una completa evoluzione del mercato?

Questa è un’ottima domanda, soprattutto perché molti governi sembrano intenzionati a cancellare la scena rave. Penso che molte persone inizieranno a crearsi dei “Piani B” in termini di carriera perché hanno visto con quanta facilità tutto questo potrebbe andare in pezzi. Penso anche che l’underground risorgerà se le cose non torneranno alla normalità, più forte che mai. Se ciò accadrà, forse gli artisti più piccoli riceveranno maggiori opportunità poiché le enormi commissioni per i migliori DJ in tour non saranno più del tutto giustificate. Non posso dirlo con certezza, ma a prescindere, niente sarà completamente uguale a prima.

“Codex”, “Eclipse” e ora “Le Club”, tutte etichette forti su cui rilasciare musica, cosa possiamo aspettarci da Shay in futuro?

A novembre pubblicherò su Respekt Recordings di Spektre, che è un mio sogno sin da quando sono entrata nel mondo della techno. Ho anche un paio di remix in arrivo, insieme ad altre cose in lavorazione che sono entusiasta di condividere!

Raccontaci di più sul ‘September in Boise’. Come hai conosciuto Veerus / Le Club? Qualche storia in particolare da condividere?

Eravamo nella green room del Drumcode Awakenings all’ADE lo scorso ottobre (incrociando le dita che l’ADE si farà l’anno prossimo) e un amico comune ci aveva presentato. Sono rimasta colpita da quanto fosse gentile e umile. Ci siamo tenuti in contatto su Facebook e mi sono sentita a mio agio nel mandargli alcuni dei miei brani perché li suonasse. Successivamente mi ha chiesto se volevo firmare “September in Boise” e “Orwellian Future” con la sua etichetta e ovviamente ho detto di sì.

Cosa ti ha ispirato le tracce?

Sono una grande fan di Orwell e quello che alcuni potrebbero chiamare un “teorico della cospirazione”, quindi 1984 non era troppo lontano dalla mia mente. ‘September In Boise’ è stato proprio quello, ricordando settembre nella mia città natale di Boise, Idaho.
Sono ricordi agrodolci e penso che siano davvero emersi in pista.

Qualche piano futuro che vuoi condividere?

In questo momento sto lavorando alla prima uscita della mia etichetta, di cui sono davvero eccitata / terrorizzata. Mi sento come se avessi dei bambini, sarebbe come prepararli per il loro primo giorno di scuola, mettendoli sullo scuolabus là fuori nel mondo haha.

Club or festival?

è dura! Sarei entusiasta di entrambi in questo momento, ma continuo a dire che nulla corrisponde all’ambiente intimo del club. Sai, quando tutti sono perfettamente in sintonia tra loro? È il migliore.

Club preferito?

È un’altra domanda difficile a cui rispondere, ma dirò che per quanto riguarda le vibrazioni, Santo Perdido in Guatemala è folle. È letteralmente proprio accanto a un vulcano che sta lentamente eruttando mentre ti stai esibendo, il che è fantastico e un po’ apocalittico.

Analogico o digitale?

Al momento, digitale.

Top 5 labels

Respekt Recordings, Filth on Acid, Drumcode, Etruria Beat, BPitch

Top 5 plugin

Diva, Fabfilter EQs, and lately Valhalla Reverb, Decapitator and Kick2.

Grazie per il tuo tempo, ti auguriamo il meglio.

Grazie anche a voi! State al sicuro e spero di vedervi presto su qualche pista da ballo nel mondo!

Luigi Madonna & Roberto Capuano ‘Mad World’ EP

Luigi Madonna Roberto Capuano Mad World EP

I due artisti campani uniscono nuovamente le forze su Drumcode

Luigi Madonna ha contribuito assiduamente alla scena della musica elettronica nei suoi 20 anni di carriera e si è guadagnato giustamente il suo posto come uno dei talenti Techno indispensabili.
Sulla scia del suo EP “Colors of The Day”, Luigi unisce le forze con il collega napoletano e amico Roberto Capuano per il concept Ep “Mad World”. Disponibile ora su Drumcode.

“Mad World” apre l’EP in modo diretto, con cassa e basso per dare il giusto tono a questo viaggio di 3 tracce. Realizzato tra due studi in un mondo pre-COVID-19, la traccia è ispirata dalla visuale di corpi frenetici in movimento, appartenenti a un tempo oramai andato.
La traccia risuona di elementi ‘groove-induced’ percussivi mentre sintetizzatori da peak-time esplorano il vasto spettro della techno.

La seconda traccia dell’ EP è ‘System Alert’, un brano ispirato ai cambiamenti climatici e alla risposta di Madre Natura alla trasgressione umana. Studiando il concetto degli interessi commerciali dell’uomo e dei loro effetti catastrofici sui polmoni verdi della terra, Luigi e Roberto si aprono con una fusione di toni futuristici per fare riferimento alla loro analogia sonora. Tuttavia, è il pitch-bending del sintetizzatore principale che consolida questa trama; un’epitome della sirena della natura, che chiede all’umanità di cessare la sua distruzione.

“Headquarter” è l’ultima aggiunta a questa raccolta concettuale di produzioni.
L’intro è sostenuto da un campione vocale distorto, con un fascino cinematografico che spesso manca nelle produzioni di questo tipo. Il taglio della traccia è caratterizzato dalle “tempeste” dei suoi sintetizzatori oscillanti in contrasto a un groove acuto. Completata insieme nel nuovo studio di Luigi ad Amsterdam, è il viaggio creativo inaugurale che li ha lasciati estasiati dai risultati.

Luigi Madonna ha sviluppato una grande finezza artistica nel corso della sua carriera e si propone come pioniere di una nuova varietà di Techno purista, legata sempre alle radici dei suoi primi lavori.
Proiettato in avanti e sempre alla ricerca di nuovi suoni, la sua sempre fiorente discografia ha continuato a progredire nel tempo, conducendo il circuito in nuovi territori con questa miscela ipnotica di vecchio e nuovo.
Con cinque EP completi, collaborazioni e remix per Drumcode, pubblicazioni su Second State e REDIMENSION, Luigi si dimostra essere un contributore chiave per la scena Techno.

Roland TR-6S & TR-06

TR-6S

Pensata come una versione ridotta e più economica della TR-8S, con TR-6S, avete a disposizione sei tracce di drum sequencing avanzato con tutte le caratteristiche della sorella maggiore.
Tutto in un box alimentato a batterie che si adatta praticamente a qualsiasi spazio.
TR-6S è dotata dei suoni delle classiche drum machine Roland inclusi quelli delle 808, 909, 707 e 606. Ha un generatore sonoro FM, puoi importare i tuoi sample tramite SD e hai tutta una serie di funzioni ed effetti per creare kit ibridi.

Disponibile da novembre al prezzo di 400$

TR-06

Introdotta nel 1981 per accompagnare la TB-303, la TR-606 fu una drum machine programmabile le cui dimensioni, prezzo, e facilità di utilizzo resero la produzione musicale domestica più accessibile per tutti.
Il sound della 606 è unico ed è stato usato numerose tracce classiche e underground.
Il suo timbro caratteristico fatto di Kick corposi, tom inconfondibili e hi-hat frizzanti, non era particolarmente versatile ma rimane un classico degli anni 80 e 90.

TR-06 è una replica dettagliata della classica Roland TR-606, con alcune interessanti novità. La nuova versione Roland Boutique ha il suono caratteristico e il look iconico nell’originale, con maggiori opzioni di modifica del suono, innovative capacità di sequencing e un’ampia scelta di trigger per pilotare dispositivi modulari.

Disponibile da fine ottobre al prezzo di 400$

BEC – Turning Point EP

BEC è una stella emergente del panorama Techno moderno che si sta facendo strada molto rapidamente.
Il suo talento in studio è stato subito apprezzato e condiviso dalle label più importanti della scena come Second State di Pan Pot, Intec di Carl Cox e Drumcode di Adam Beyer.
La scelta di aprirsi la propria label nasce dal desiderio di non voler mettere un freno alla propria creatività.

Dopo il debutto a marzo, c’erano molte aspettative per questo secondo lavoro e “Turning Point” non le ha deluse.
Tre tracce che esplorano il lato minimale, scuro e ipnotico di BEC. I suoni ci riportano agli albori della techno, a una ricerca purista ed essenziale del suono.

“Turning Point” inizia con kick deciso e percussioni nitide che danno il giusto tono alla struttura. Il motivo principale è un sintetizzatore acuto, che si deforma e si intreccia in un atmosfera cupa e sinistra.

In “The Forgotten One” BEC mostra tutto il suo talento per la musica che colpisce direttamente al dance floor. Combinando i suoni di batteria con una linea di basso dinamica, crea la base perfetta per il vorticoso synth arpeggiato.

“The Hedonist” è ricca di elementi di sound design avvolti da un pad atmosferico che ti cattura.

Premiere via 6AM

Prophet-5 – Il ritorno della leggenda

A 2 anni dal quarantesimo anniversario del Prophet 5, Dave Smith annuncia la nuova versione del synth che ha segnato un’epoca!

Nato nel 1978, il Prophet-5 è stato uno dei primi sintetizzatori analogici polifonici completamente programmabili.
E’ il sintetizzatore più classico degli anni ottanta, capace di un delizioso suono analogico unico.
Cinque voci di polifonia: due oscillatori per voce e un generatore di rumore bianco. I filtri analogici, l’inviluppo e l’LFO suonano tutti alla grande e sono estremamente flessibili. Il P5 aveva anche una memoria patch per memorizzare e richiamare i suoni, una caratteristica molto ricercata in quel momento.
Usato da Kraftwerk, Duran Duran, No Doubt, Depeche Mode, Talking Heads, Genesis, Gary Numan, New Order, Prodigy, Phil Collins, Jean Michel Jarre, Pink Floyd, the Eurythmics, Pet Shop Boys, Vangelis, John Carpenter e molti altri…

Questo è quanto dichiara Sequential dal proprio sito web

Dopo mesi di sviluppo clandestino, Sequential ha annunciato oggi la reintroduzione del suo strumento più famoso e amato: il Prophet-5. Progettato in concomitanza con il 70 ° anno di Dave Smith, lo strumento rivisita un’era storica nel design dei sintetizzatori analogici americani e segna un ritorno autentico e autorevole alle radici per il leggendario pioniere degli strumenti elettronici.

“Non capita spesso di rivisitare il tuo passato, recuperare parte della sua magia e dargli nuova vita”, ha detto Dave Smith. “Il Prophet-5 è stato uno degli strumenti più eccitanti ad apparire in un momento altrettanto emozionante per la musica e la tecnologia. È gratificante riscoprire che il suo suono e la sua estetica sono altrettanto attraenti ora come lo erano allora. “

Fedele all’originale, il nuovo Prophet-5 è dotato di cinque voci con due oscillatori analogici multi-forma d’onda, filtri e amplificatori passa-basso analogici risonanti e un filtro e un inviluppo dell’amplificatore per voce. La modulazione è fornita da un LFO multi-forma d’onda e Poly Mod, uno schema di modulazione rivoluzionario per il suo tempo che ha permesso di indirizzare l’inviluppo del filtro e l’oscillatore B a una varietà di destinazioni tra cui frequenza di taglio del filtro, frequenza dell’oscillatore A e oscillatore A larghezza di impulso.

Il nuovo Prophet-5 è dotato di VCO e filtri originali Curtis, come quelli usati nel Prophet-5 Rev3. Così come il filtro SSI 2140 progettato da Dave Rossum, la controparte moderna dell’originale SSM 2040 usato nel Prophet-5 Rev1 e Rev2. “Abbiamo reso il nuovo Prophet-5 il migliore di tutti i Profeti incorporando tutte e tre le revisioni dell’originale. Lo abbiamo fatto aggiungendo un interruttore Rev al pannello frontale, in modo che tu possa scegliere il tuo filtro preferito. “

Smith ha continuato: “Abbiamo anche ricercato cosa rendeva il suono originale del P-5 nel modo in cui lo faceva – organico e vivo – e abbiamo scoperto che molto di quel carattere desiderabile era dovuto alle fluttuazioni e alle differenze nei tempi di risposta e nelle frequenze dei singoli oscillatori, filtri e inviluppi da voce a voce. Quindi abbiamo anche aggiunto una manopola Vintage che li allenta tutti come ai vecchi tempi. Puoi selezionare un carattere progressivamente più vintage mentre passi da un “4” molto stabile, come in Prophet-5 Rev4, fino a “1”, come in Prophet-5 Rev1, che era il più capriccioso di tutti i Prophet- 5. Abbiamo persino incluso il set audio originale di fabbrica per un’esperienza vintage completa. “

Altri miglioramenti moderni includono la sensibilità alla velocità e l’aftertouch per aumentare l’espressività, nonché la connettività MIDI e USB. Sono presenti anche tensione di controllo e ingressi / uscite di gate per il collegamento di sintetizzatori modulari e altri dispositivi. Il nuovo Prophet-5 è alloggiato in un corpo in legno massello di noce nera, di qualità premium, in acciaio e oliato a mano, degno di un collezionista, con una tastiera Fatar semi-pesata a cinque ottave.

Sequential offre simultaneamente il Prophet-10, una versione a dieci voci del sintetizzatore con lo stesso motore sonoro e design degno di un collezionista. “Ho originariamente progettato il primo Prophet in entrambe le versioni a cinque e dieci voci. Ma il modello a cinque voci è stato quello che ha raggiunto la produzione di massa. Abbiamo pensato che sarebbe stato divertente e appropriato reintrodurre anche le dieci voci, per completare il cerchio “. Il prodotto successivo di Sequential Circuits, il dual-manual e bi-timbral Prophet-10, era uno strumento diverso sia nel concetto che nell’esecuzione.
Entrambi i modelli saranno disponibili a ottobre, il Prophet-5 a $ 3.499. Il Prophet-10 a $ 4.299.

Stiv Hey – Hyperion

Stiv Hey

Stiv Hey debutta su “Set About” con “Hyperion”, in uscita il 2 Ottobre.

Non sono molti gli artisti che possono vantare tra le proprie esperienze un dj set sulla grande muraglia cinese o che abbiano avuto la possibilità, fin da giovani, di esportare il proprio suono in tutto il mondo.
Stiv Hey fa parte della schiera di Dj e produttori di nuova generazione, un artista che si è formato da solo, che punta all’innovazione e non lascia nulla al caso.
In vista del suo debutto su Set About abbiamo avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere.

Ciao Stiv, siamo felici di scambiare due chiacchiere con te!

Ciao a tutti, il piacere è mio 🙂

Vista la situazione anomala e senza precedenti che stiamo vivendo, com’è stato per te il 2020 fino ad oggi?

Sembrerà un pò strano ma per me questo 2020 si sta dimostrando un bellissimo anno. La situazione attuale è stata un grande stimolo di crescita lavorativa ed interiore. Nella mia vita non mi era mai successo di avere così tanto tempo da dedicare a me stesso, prima la scuola poi i viaggi e le serate no stop per anni.. la continua ricerca di qualcosa, quella sensazione di essere sempre indietro, in ritardo, di dover fare di più, tutto scomparso da un giorno all’altro. Non mi sono lasciato scappare questa opportunità ed ho lavorato davvero molto durante quest’anno per costruire una stabilità che sia indipendente da fattori esterni.

Prima L’ottimo disco con Audiomatiques su Unrilis, ora la release su Set About.
Durante il Lockdown molti produttori hanno trovato più tempo e motivazione in studio, altri non si sentivano affatto ispirati.
Come è stato per te? E’ stato molto restrittivo? Come ti ha influenzato? Qualche aneddoto che puoi condividere?

Per me è stato (ed è tutt’ora) un periodo produttivo, mi sembra di essere tornato agli inizi della mia carriera quando passavo ore ed ore in studio nella più totale concentrazione con l’unico obiettivo di migliorare la qualità della mia musica. In questi anni ho imparato che nella produzione musicale un fattore determinante è la costanza, più si fa musica più la musica migliora più idee ti vengono più ti avvicini al Momentum (quella situazione in cui ogni disco su cui metti le mani diventa una bomba). Basta interrompere questa continuità per una settimana, ad esempio per un tour, e bisogna ricominciare dall’inizio. Ed è proprio grazie a questa continuità che, assieme al mio amico Audiomatiques, sono riuscito a produrre “Mi Dica” che ha raggiunto la posizione n.3 della top100 mondiale e si trova tutt’ora in top10 dopo circa 2 mesi. Sempre grazie alla situazione attuale sono riuscito ad esplorare nuovi territori musicali, cosa che desideravo fare da anni.. ho composto un album di musica Ambient e sto lavorando attivamente ad una versione più Deep della mia sonorità Techno.

(Papagayo Beach Club – Tenerife)

Pensi che si tornerà presto alla normalità? Il mondo dei club sopravviverà?

Credo che abbandonarsi a questo tipo di pensieri non sia costruttivo, chi può dire se la normalità era quella di prima o quella di adesso o quella di domani.. ho imparato che qualsiasi tipo di attaccamento è fonte di tristezza prima o poi, ed una delle parti più belle della vita è la sua imprevedibilità se si riesce a prendere la propria esperienza come un gioco e non troppo seriamente. E allora giochiamo! Riempiendo le giornate di ciò che ci rende felici, passando il tempo a fare quello che ci piace con le persone a cui vogliamo bene, senza pensare a quello che sarà domani perché comunque non è una cosa che possiamo controllare. Quello che possiamo controllare è la nostra reazione a qualsiasi situazione che si presenterà, che a sua volta determinerà il nostro stato d’animo. La musica fa parte della storia dell’essere umano e trasmette delle emozioni che nessun’altra cosa trasmette, non si può eliminare. Il mondo dei club 40 anni fa non esisteva, i miei nonni andavano a ballare il liscio nelle case.. però la musica si. Credo che sia questa la cosa importante per chi ha la passione della musica, nessuno ce la potrà mai portare via. Quello che potrebbe cambiare è il modo in cui si fruirà di essa, ma chi può dire se sarà meglio o peggio?

Descrivi la tua esperienza e il tuo viaggio nell’industria della musica elettronica.
Quali sono le difficoltà che hai avuto? A proposito di questo cos’è Tutorial Musica Italia?

La difficoltà più grande è sempre stata quella di trovare delle informazioni valide per poter imparare e migliorare le mie abilità di produzione, motivo per cui qualche anno fa ho deciso di lanciarmi nel progetto di Tutorial Musica Italia. Ho frequentato moltissime scuole e corsi online investendo davvero molto tempo e soldi per anni, senza raggiungere i risultati a cui ambivo.. sono riuscito davvero a migliorare e raggiungere etichette importanti solo quando ho iniziato a frequentare altri produttori più bravi di me ed entrare nei loro studi. Ora che sono arrivato ad un buon livello di conoscenza tecnica ho deciso di condividere apertamente quello che so e di coinvolgere quanti più produttori possibili in questo progetto. L’obiettivo è quello di creare una squadra di produttori esperti disposti ad aiutare i giovani e a trasmettergli le conoscenze necessarie a creare la loro arte, trasformandola in una professione (come succede nella maggior parte delle altre arti, sport, discipline). La solitudine in cui ci si ritrova quando si ha la passione per la produzione musicale dal mio punto di vista è totalmente improduttiva e molto triste, con il progetto di Tutorial Musica Italia stiamo creando una famiglia, e sono davvero stupito dai risultati – più di 500 producer Italiani si sono già uniti a noi ed il progetto sta prendendo davvero la forma che si era delineata nella mia mente, è fantastico!

Sei ancora fortemente motivato o noti anche tu un costante, ma significativo, disinteresse per la musica da parte del pubblico che segue sempre più personaggi “costruiti”?

La mia motivazione non potrà mai sparire o diminuire, perché questa è la mia passione. La produzione musicale è ciò che più amo fare e che più mi emoziona al mondo – non esiste nient’altro e non dipende da circostanze esterne.. quando vedi una persona nel pubblico che si commuove per un disco che hai messo, quando leggi i messaggi dei fan che ti ringraziano di cuore per quello che gli hai trasmesso, quando viene la pelle d’oca a tutta la sala perché sei riuscito a creare un momento unico e davvero intenso, e questo succede in Argentina, in India, in Russia, in Cina ti rendi conto di quanto la musica sia potente e di quanto tu possa comunicare e generare una connessione con quelle persone.. anche se sei dall’altra parte del mondo, non le hai mai viste e probabilmente non le rivedrai mai più, lasci un segno sulla loro esperienza di vita.. c’è qualcos’altro di così potente?
Ogni volta che mi trovo a suonare davanti ad un pubblico sono grato del tempo che mi stanno dedicando ascoltando la mia musica e cerco di trasmettere il più possibile, credo che molti dj lo facciano, compresi quei personaggi che vengono definiti “costruiti” ma che invece secondo il mio modo di vedere hanno grandi qualità, magari non quelle della produzione musicale, ma se fosse così semplice essere “costruiti” lo sarebbero tutti no?
Secondo il mio punto di vista se molte persone seguono un determinato personaggio è perché quella persona trasmette, comunica, crea un legame – a mio modo di vedere l’abilità nel creare questa connessione con altre persone è importante almeno quanto la musica stessa per raggiungere la popolarità, c’è chi ha l’una, chi ha l’altra e chi le ha entrambe, ed io personalmente ammiro tutti e 3 i tipi di artisti/personaggi.

(Spazio Novecento – Roma)

Se potessi dare un consiglio a chi ora sta iniziando, quale sarebbe?

Concentrati sulla musica producendo per te stesso, costruisci il suono che ti piace, lavora sul creare una rete di relazioni all’interno dell’industria musicale, viaggia il più possibile, ascolta molta molta musica.

Il processo di produzione è per noi un mix di tanti fattori: competenze tecniche, emozioni, istinto e tanta, tanta conoscenza musicale.
Com’è il tuo processo creativo? Parti da un idea o ti lasci ispirare dal momento? Qualche aneddoto che puoi condividere? Come si raggiunge il suono perfetto?

Sono d’accordo con te sulla prima affermazione, il processo di produzione è esattamente questo. Il mio processo creativo nasce sempre da un’idea, ho imparato che partire con le idee chiare su ogni suono facilita enormemente il lavoro, quindi parto facendo una ricerca musicale e sonora del tipo di disco che vorrei produrre, una volta trovate le giuste referenze mi metto al lavoro ed è li che entra in gioco la parte tecnica, l’abilità pratica nel ricreare un suono che si ha in mente è fondamentale, altrimenti il processo si blocca a questo step.
Secondo la mia esperienza il suono perfetto non esiste, perché la musica viene percepita in una maniera totalmente personale, quello che per me è perfetto non è detto che lo sia anche per te. Me ne sono accorto sempre di più negli anni grazie al continuo confronto e richiesta di feedback ad amici e colleghi, mi è capitato di nuovo proprio ieri: ho finito una nuova traccia dopo aver studiato un nuovo corso di mix nei giorni precedenti applicandone le nuove tecniche. Secondo la mia percezione ero riuscito a migliorare di molto la qualità e la definizione dei suoni. Ho portato la traccia nello studio di un amico, anche li suonava molto bene e ho ricevuto un sacco di complimenti. Ho mandato la stessa traccia anche ad un altro amico e la sua risposta è stata: “ho ascoltato la tua traccia e la sento confusa, non sento i suoni ben definiti”… 🙂 spero che questo esempio renda l’idea 🙂

Parlando di produzioni, hai una nuova uscita su Set About
Parlaci di come sei entrato in contatto con la label, del tuo rapporto con Metodi Hristov e di qualche aneddoto particolare se ce ne sono.

Si! Questa settimana esce il mio primo EP su Set About, un’etichetta che seguo da molto tempo. Metodi è uno dei miei produttori preferiti ed era da molto tempo che desideravo entrare in contatto con lui.
Un aneddoto divertente riguarda il modo in cui ho scoperto che aveva accettato le mie Demo: durante una lezione che stavo tenendo ad uno dei ragazzi che seguo dal punto di vista della produzione, dal nulla mi dice “Ah Stiv complimenti per Set About”, io non capisco subito il collegamento e lui continua “ieri Metodi ha fatto un live ascoltando le nuove Demo di Set About e sono partite le tue tracce, sono delle super bombe e ha detto che le avrebbe prese tutte” 🙂 Appena finita la lezione sono andato a vedere il video ed effettivamente era cosi! Qualche giorno dopo ho ricevuto l’email di conferma dell’EP. Mentre ascoltava le tracce in diretta Metodi ha detto “Stiv è da molto tempo che ci invia tracce ed ogni volta migliorano sempre di più, ora siamo arrivati al livello giusto per pubblicarle su Set About”. Queste parole sono molto importanti e dimostrano come con il giusto impegno e la pazienza tutto si può raggiungere! Per anni ho continuato a mandare e mandare tracce ed il mio momento è arrivato. Spero che questo piccolo aneddoto possa ispirare altri giovani produttori che puntano a pubblicare su grandi etichette: ci potete arrivare!

Club o festival?

Club

Club Preferito?

Amnesia Ibiza

Analogico o digitale?

Digitale

Synth preferito e perchè?

È così difficile sceglierne uno.. varia molto a seconda del momento e tipo di musica che voglio creare

I tuoi 5 plug-in preferiti:

Diva, Zebra2, LFO Tool, ProQ-3, MMultiAnalyzer

Siamo arrivati alla fine delle nostre domande. 
Presentiamo ai nostri lettori l’anteprima di “Hyperion” traccia che da il nome al nuovo EP su “Set About”.
Grazie mille Stiv per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo il meglio!

Grazie a voi e complimenti per il bellissimo progetto che state lanciando!

Hollen – Key Station

Il DJ e produttore campano Hollen ritorna su Unrilis con il primo solo EP dal titolo “Key Station”, in uscita il 2 Ottobre.

Unrilis, nata dal genio di Rino Cerrone come sub label di “Rilis” e sorella di “Loose Records”, negli anni ha proposto una solida programmazione musicale, alternando artisti di rilievo del panorama italiano e non. Joseph Capriati, Enrico Sangiuliano, Luigi Madonna, Sasha Carassi, Markantonio, Gaetano Parisio, sono solo alcuni dei nomi che hanno collaborato con la label partenopea.
Dal 2005, anno della sua fondazione, è diventata uno dei pilastri della scena techno moderna.

Se sei un clubber o un appassionato di musica elettronica avrai già sentito parlare di Hollen. La sua carriera non ha un vero e proprio punto di inizio. Come molti, si appassiona alla musica elettronica frequentando i club della sua regione che settimanalmente ospitano gli artisti house e techno più rinomati.
Da lì comincia il duro lavoro di apprendimento e di sacrificio. Dal suo piccolo home studio, costruito con poco e niente, nel giro di pochi anni si ritrova a girare il mondo, suonando nei club e festival che fino a poco tempo prima erano solo una chimera.
Il suo punto di forza è sempre stato il talento in studio, sviluppando uno stile personale prima nella Tech House e poi nella Techno.
“Da produttore a Dj il passo è breve ma serve una visione ed una concezione diversa della musica. Mentre il primo emoziona il pubblico creando o manipolando suoni, il secondo deve far ballare e divertire.”

Key Station è la quarta uscita di Hollen su Unrilis, la prima in solitario.
In precedenza “Rails” con Durtysoxxx, “Try to do it” con David Granha e “Analog Combo” con Raffaele Rizzi.
Una menzione particolare per quest’ultima che divenne, per più di un anno, uno dei cavalli di battaglia del boss Drumcode Adam Beyer.

Tutte le tracce del nuovo EP sono nel suo solito stile: techno ad alta energia.
Atmosfere scure, melodie emozionali con sfumature neo trance, suoni raw, groove di 909 e synth ipnotici. Ognuno dei brani è stato pensato per avere una sua collocazione specifica all’interno di un DJ set, che sia in un club o in un festival (o diretta streaming visto il periodo attuale).

Defrag FM vi presenta in anteprima “909 Killer”, buon ascolto.

Nuria Ghia – Hydra

Determinata, grintosa e dotata di uno straordinario talento. Si potrebbero usare molti altri aggettivi per descrivere Nuria Ghia, artista spagnola apprezzata in tutto il mondo, da quando più di 20 anni fa ha deciso che la sua vita si sarebbe concentrata sulla sua passione principale: la musica.
Una carriera in crescendo sia come Dj, 3 nomination consecutive come miglior artista dell’anno ai Vicious Music Awards, che come produttrice, pubblicando su etichette prestigiose tra le quali Tronic, Intec e Deeperfect.
La sua BlueCube Records riflette la sua personalità e la propria visione della musica elettronica.

Il 28 Settembre debutterà sull’italiana Prospect Records con Hydra, Ep composto da 4 tracce che alternano stili diversi con un unico denominatore techno.
Dopo Line Runner EP di Simina Grigoriu (ne avevamo parlato qui) l’etichetta italiana si conferma come una della piattaforme più interessanti in termini di novità e continuità.
Di proprietà del Dj / Producer Hollen, negli ultimi anni la label ha saputo ritagliarsi il suo spazio all’interno di un mercato competitivo proponendo spesso artisti sconosciuti al grande pubblico.

Hydra rappresenta anche una nuova direzione della label, già accennata con il debutto di Noemi Black nella release precedente, con sonorità scure e ricercate per i palati più esigenti.
Hydra, Kepler, Vertex e Eternal sono tutte tracce dal sicuro impatto in pista, che vanno dal dark / industrial a groove progressivi e spezzati, come il caso di Eternal.
Vi presentiamo oggi in anteprima la premiere di Kepler.
Buon ascolto.

Industrialyzer – Tactical Frequency

Ricardo Rodrigues, meglio conosciuto come Industrialyzer, è un artista che non è mai sceso a compromessi, proponendo sempre la sua visione di genere, senza farsi mai catturare dai trend o dalle facili stesure.
Negli anni si è costruito una solida carriera e un ottima reputazione nel circuito Techno, diventando uno degli artisti più prolifici e apprezzati.

Nativo di Lisbona, il suo amore per la musica lo porta a trasferirsi prima ad Amsterdam, poi a Barcellona, per tornare nuovamente nella capitale olandese, dove ha veramente scoperto la Techno, i rave e tutto ciò che fa innamorare le persone di questa scena.

Dopo aver lavorato con tutte le etichette di rilievo del settore, da Drumcode a Tronic, passando per MB Electronics, Bush, Patterns, Mote Evolver, Second State, Suara e Kombination Research di The Advent, lancia una nuova sfida tutta personale fondando nel 2020 Groove Matters.

Il nome della label fa intendere fin da subito il percorso che si vuole seguire.
La prima uscita, Project Mantis, ci ha impressionato e ci dispiace non essere ancora riusciti a sentirla con un impianto degno di nota, che sia in un club o in un festival.
(Si, ci stiamo letteralmente “ballando sotto”)

L’uscita della seconda release, Tactical Frequency, è in programma per il 18 settembre.

Tactical Frequency è anche il nome della prima traccia, un groove complesso di 909 in cui il crescendo degli elementi di batteria crea il contorno giusto al synth principale.
Il suono portante inizia con il filtro chiuso e con un forte accento di risonanza; si apre ripetutamente lungo la stesura, per raggiungere il massimo nei break, dove, con ride e clap, crea un effetto a dir poco devastante!

Snake Whisperer è un’altra traccia ad effetto assicurato. Il groove non lascia spazio a compromessi, sin dalla prima battuta si capisce che siamo di fronte ad un brano da peak time.

Return Track è il brano dell’ EP che ci ha colpito maggiormente.
Rispetto alle prime 2 ha un groove più delicato, con il sub bass che prevale rispetto al kick.
Il crescendo di suoni ipnotici prima ti cattura e poi ti catapulta in un’altra dimensione.
Il clap secco che contrasta con il resto degli elementi pieni di effetti, le raffiche di ride che entrano ed escono, i suoni industrial che si fondono con il groove, 5 minuti e 48 di puro viaggio.