Industrialyzer – Tactical Frequency

Ricardo Rodrigues, meglio conosciuto come Industrialyzer, è un artista che non è mai sceso a compromessi, proponendo sempre la sua visione di genere, senza farsi mai catturare dai trend o dalle facili stesure.
Negli anni si è costruito una solida carriera e un ottima reputazione nel circuito Techno, diventando uno degli artisti più prolifici e apprezzati.

Nativo di Lisbona, il suo amore per la musica lo porta a trasferirsi prima ad Amsterdam, poi a Barcellona, per tornare nuovamente nella capitale olandese, dove ha veramente scoperto la Techno, i rave e tutto ciò che fa innamorare le persone di questa scena.

Dopo aver lavorato con tutte le etichette di rilievo del settore, da Drumcode a Tronic, passando per MB Electronics, Bush, Patterns, Mote Evolver, Second State, Suara e Kombination Research di The Advent, lancia una nuova sfida tutta personale fondando nel 2020 Groove Matters.

Il nome della label fa intendere fin da subito il percorso che si vuole seguire.
La prima uscita, Project Mantis, ci ha impressionato e ci dispiace non essere ancora riusciti a sentirla con un impianto degno di nota, che sia in un club o in un festival.
(Si, ci stiamo letteralmente “ballando sotto”)

L’uscita della seconda release, Tactical Frequency, è in programma per il 18 settembre.

Tactical Frequency è anche il nome della prima traccia, un groove complesso di 909 in cui il crescendo degli elementi di batteria crea il contorno giusto al synth principale.
Il suono portante inizia con il filtro chiuso e con un forte accento di risonanza; si apre ripetutamente lungo la stesura, per raggiungere il massimo nei break, dove, con ride e clap, crea un effetto a dir poco devastante!

Snake Whisperer è un’altra traccia ad effetto assicurato. Il groove non lascia spazio a compromessi, sin dalla prima battuta si capisce che siamo di fronte ad un brano da peak time.

Return Track è il brano dell’ EP che ci ha colpito maggiormente.
Rispetto alle prime 2 ha un groove più delicato, con il sub bass che prevale rispetto al kick.
Il crescendo di suoni ipnotici prima ti cattura e poi ti catapulta in un’altra dimensione.
Il clap secco che contrasta con il resto degli elementi pieni di effetti, le raffiche di ride che entrano ed escono, i suoni industrial che si fondono con il groove, 5 minuti e 48 di puro viaggio.

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