Stiv Hey – Hyperion

Stiv Hey

Stiv Hey debutta su “Set About” con “Hyperion”, in uscita il 2 Ottobre.

Non sono molti gli artisti che possono vantare tra le proprie esperienze un dj set sulla grande muraglia cinese o che abbiano avuto la possibilità, fin da giovani, di esportare il proprio suono in tutto il mondo.
Stiv Hey fa parte della schiera di Dj e produttori di nuova generazione, un artista che si è formato da solo, che punta all’innovazione e non lascia nulla al caso.
In vista del suo debutto su Set About abbiamo avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere.

Ciao Stiv, siamo felici di scambiare due chiacchiere con te!

Ciao a tutti, il piacere è mio 🙂

Vista la situazione anomala e senza precedenti che stiamo vivendo, com’è stato per te il 2020 fino ad oggi?

Sembrerà un pò strano ma per me questo 2020 si sta dimostrando un bellissimo anno. La situazione attuale è stata un grande stimolo di crescita lavorativa ed interiore. Nella mia vita non mi era mai successo di avere così tanto tempo da dedicare a me stesso, prima la scuola poi i viaggi e le serate no stop per anni.. la continua ricerca di qualcosa, quella sensazione di essere sempre indietro, in ritardo, di dover fare di più, tutto scomparso da un giorno all’altro. Non mi sono lasciato scappare questa opportunità ed ho lavorato davvero molto durante quest’anno per costruire una stabilità che sia indipendente da fattori esterni.

Prima L’ottimo disco con Audiomatiques su Unrilis, ora la release su Set About.
Durante il Lockdown molti produttori hanno trovato più tempo e motivazione in studio, altri non si sentivano affatto ispirati.
Come è stato per te? E’ stato molto restrittivo? Come ti ha influenzato? Qualche aneddoto che puoi condividere?

Per me è stato (ed è tutt’ora) un periodo produttivo, mi sembra di essere tornato agli inizi della mia carriera quando passavo ore ed ore in studio nella più totale concentrazione con l’unico obiettivo di migliorare la qualità della mia musica. In questi anni ho imparato che nella produzione musicale un fattore determinante è la costanza, più si fa musica più la musica migliora più idee ti vengono più ti avvicini al Momentum (quella situazione in cui ogni disco su cui metti le mani diventa una bomba). Basta interrompere questa continuità per una settimana, ad esempio per un tour, e bisogna ricominciare dall’inizio. Ed è proprio grazie a questa continuità che, assieme al mio amico Audiomatiques, sono riuscito a produrre “Mi Dica” che ha raggiunto la posizione n.3 della top100 mondiale e si trova tutt’ora in top10 dopo circa 2 mesi. Sempre grazie alla situazione attuale sono riuscito ad esplorare nuovi territori musicali, cosa che desideravo fare da anni.. ho composto un album di musica Ambient e sto lavorando attivamente ad una versione più Deep della mia sonorità Techno.

(Papagayo Beach Club – Tenerife)

Pensi che si tornerà presto alla normalità? Il mondo dei club sopravviverà?

Credo che abbandonarsi a questo tipo di pensieri non sia costruttivo, chi può dire se la normalità era quella di prima o quella di adesso o quella di domani.. ho imparato che qualsiasi tipo di attaccamento è fonte di tristezza prima o poi, ed una delle parti più belle della vita è la sua imprevedibilità se si riesce a prendere la propria esperienza come un gioco e non troppo seriamente. E allora giochiamo! Riempiendo le giornate di ciò che ci rende felici, passando il tempo a fare quello che ci piace con le persone a cui vogliamo bene, senza pensare a quello che sarà domani perché comunque non è una cosa che possiamo controllare. Quello che possiamo controllare è la nostra reazione a qualsiasi situazione che si presenterà, che a sua volta determinerà il nostro stato d’animo. La musica fa parte della storia dell’essere umano e trasmette delle emozioni che nessun’altra cosa trasmette, non si può eliminare. Il mondo dei club 40 anni fa non esisteva, i miei nonni andavano a ballare il liscio nelle case.. però la musica si. Credo che sia questa la cosa importante per chi ha la passione della musica, nessuno ce la potrà mai portare via. Quello che potrebbe cambiare è il modo in cui si fruirà di essa, ma chi può dire se sarà meglio o peggio?

Descrivi la tua esperienza e il tuo viaggio nell’industria della musica elettronica.
Quali sono le difficoltà che hai avuto? A proposito di questo cos’è Tutorial Musica Italia?

La difficoltà più grande è sempre stata quella di trovare delle informazioni valide per poter imparare e migliorare le mie abilità di produzione, motivo per cui qualche anno fa ho deciso di lanciarmi nel progetto di Tutorial Musica Italia. Ho frequentato moltissime scuole e corsi online investendo davvero molto tempo e soldi per anni, senza raggiungere i risultati a cui ambivo.. sono riuscito davvero a migliorare e raggiungere etichette importanti solo quando ho iniziato a frequentare altri produttori più bravi di me ed entrare nei loro studi. Ora che sono arrivato ad un buon livello di conoscenza tecnica ho deciso di condividere apertamente quello che so e di coinvolgere quanti più produttori possibili in questo progetto. L’obiettivo è quello di creare una squadra di produttori esperti disposti ad aiutare i giovani e a trasmettergli le conoscenze necessarie a creare la loro arte, trasformandola in una professione (come succede nella maggior parte delle altre arti, sport, discipline). La solitudine in cui ci si ritrova quando si ha la passione per la produzione musicale dal mio punto di vista è totalmente improduttiva e molto triste, con il progetto di Tutorial Musica Italia stiamo creando una famiglia, e sono davvero stupito dai risultati – più di 500 producer Italiani si sono già uniti a noi ed il progetto sta prendendo davvero la forma che si era delineata nella mia mente, è fantastico!

Sei ancora fortemente motivato o noti anche tu un costante, ma significativo, disinteresse per la musica da parte del pubblico che segue sempre più personaggi “costruiti”?

La mia motivazione non potrà mai sparire o diminuire, perché questa è la mia passione. La produzione musicale è ciò che più amo fare e che più mi emoziona al mondo – non esiste nient’altro e non dipende da circostanze esterne.. quando vedi una persona nel pubblico che si commuove per un disco che hai messo, quando leggi i messaggi dei fan che ti ringraziano di cuore per quello che gli hai trasmesso, quando viene la pelle d’oca a tutta la sala perché sei riuscito a creare un momento unico e davvero intenso, e questo succede in Argentina, in India, in Russia, in Cina ti rendi conto di quanto la musica sia potente e di quanto tu possa comunicare e generare una connessione con quelle persone.. anche se sei dall’altra parte del mondo, non le hai mai viste e probabilmente non le rivedrai mai più, lasci un segno sulla loro esperienza di vita.. c’è qualcos’altro di così potente?
Ogni volta che mi trovo a suonare davanti ad un pubblico sono grato del tempo che mi stanno dedicando ascoltando la mia musica e cerco di trasmettere il più possibile, credo che molti dj lo facciano, compresi quei personaggi che vengono definiti “costruiti” ma che invece secondo il mio modo di vedere hanno grandi qualità, magari non quelle della produzione musicale, ma se fosse così semplice essere “costruiti” lo sarebbero tutti no?
Secondo il mio punto di vista se molte persone seguono un determinato personaggio è perché quella persona trasmette, comunica, crea un legame – a mio modo di vedere l’abilità nel creare questa connessione con altre persone è importante almeno quanto la musica stessa per raggiungere la popolarità, c’è chi ha l’una, chi ha l’altra e chi le ha entrambe, ed io personalmente ammiro tutti e 3 i tipi di artisti/personaggi.

(Spazio Novecento – Roma)

Se potessi dare un consiglio a chi ora sta iniziando, quale sarebbe?

Concentrati sulla musica producendo per te stesso, costruisci il suono che ti piace, lavora sul creare una rete di relazioni all’interno dell’industria musicale, viaggia il più possibile, ascolta molta molta musica.

Il processo di produzione è per noi un mix di tanti fattori: competenze tecniche, emozioni, istinto e tanta, tanta conoscenza musicale.
Com’è il tuo processo creativo? Parti da un idea o ti lasci ispirare dal momento? Qualche aneddoto che puoi condividere? Come si raggiunge il suono perfetto?

Sono d’accordo con te sulla prima affermazione, il processo di produzione è esattamente questo. Il mio processo creativo nasce sempre da un’idea, ho imparato che partire con le idee chiare su ogni suono facilita enormemente il lavoro, quindi parto facendo una ricerca musicale e sonora del tipo di disco che vorrei produrre, una volta trovate le giuste referenze mi metto al lavoro ed è li che entra in gioco la parte tecnica, l’abilità pratica nel ricreare un suono che si ha in mente è fondamentale, altrimenti il processo si blocca a questo step.
Secondo la mia esperienza il suono perfetto non esiste, perché la musica viene percepita in una maniera totalmente personale, quello che per me è perfetto non è detto che lo sia anche per te. Me ne sono accorto sempre di più negli anni grazie al continuo confronto e richiesta di feedback ad amici e colleghi, mi è capitato di nuovo proprio ieri: ho finito una nuova traccia dopo aver studiato un nuovo corso di mix nei giorni precedenti applicandone le nuove tecniche. Secondo la mia percezione ero riuscito a migliorare di molto la qualità e la definizione dei suoni. Ho portato la traccia nello studio di un amico, anche li suonava molto bene e ho ricevuto un sacco di complimenti. Ho mandato la stessa traccia anche ad un altro amico e la sua risposta è stata: “ho ascoltato la tua traccia e la sento confusa, non sento i suoni ben definiti”… 🙂 spero che questo esempio renda l’idea 🙂

Parlando di produzioni, hai una nuova uscita su Set About
Parlaci di come sei entrato in contatto con la label, del tuo rapporto con Metodi Hristov e di qualche aneddoto particolare se ce ne sono.

Si! Questa settimana esce il mio primo EP su Set About, un’etichetta che seguo da molto tempo. Metodi è uno dei miei produttori preferiti ed era da molto tempo che desideravo entrare in contatto con lui.
Un aneddoto divertente riguarda il modo in cui ho scoperto che aveva accettato le mie Demo: durante una lezione che stavo tenendo ad uno dei ragazzi che seguo dal punto di vista della produzione, dal nulla mi dice “Ah Stiv complimenti per Set About”, io non capisco subito il collegamento e lui continua “ieri Metodi ha fatto un live ascoltando le nuove Demo di Set About e sono partite le tue tracce, sono delle super bombe e ha detto che le avrebbe prese tutte” 🙂 Appena finita la lezione sono andato a vedere il video ed effettivamente era cosi! Qualche giorno dopo ho ricevuto l’email di conferma dell’EP. Mentre ascoltava le tracce in diretta Metodi ha detto “Stiv è da molto tempo che ci invia tracce ed ogni volta migliorano sempre di più, ora siamo arrivati al livello giusto per pubblicarle su Set About”. Queste parole sono molto importanti e dimostrano come con il giusto impegno e la pazienza tutto si può raggiungere! Per anni ho continuato a mandare e mandare tracce ed il mio momento è arrivato. Spero che questo piccolo aneddoto possa ispirare altri giovani produttori che puntano a pubblicare su grandi etichette: ci potete arrivare!

Club o festival?

Club

Club Preferito?

Amnesia Ibiza

Analogico o digitale?

Digitale

Synth preferito e perchè?

È così difficile sceglierne uno.. varia molto a seconda del momento e tipo di musica che voglio creare

I tuoi 5 plug-in preferiti:

Diva, Zebra2, LFO Tool, ProQ-3, MMultiAnalyzer

Siamo arrivati alla fine delle nostre domande. 
Presentiamo ai nostri lettori l’anteprima di “Hyperion” traccia che da il nome al nuovo EP su “Set About”.
Grazie mille Stiv per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo il meglio!

Grazie a voi e complimenti per il bellissimo progetto che state lanciando!

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